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LA FESTA DELL'AGRICOLTURA. AD AGRIUMBRIA IL MEGLIO DEL MADE IN ITALY
30 Marzo 2019


Ritorno alla terra. Agricoltura 4.0 apre nuove prospettive nel settore. Aumentano in Italia (e anche in Umbria) gli studenti degli istituti agrari (anche le donne)


La festa dell'agricoltura. Ad Agriumbria il meglio del made in Italy: tecnologie, saperi e sapori

Forte attesa per l'asta della razza Chianina e per le sfilate dei campioni nazionali di bovini di Limousine, Charolaise e Romagnola

Premio Antonio Ricci: oltre 27 domande provenienti da tutta Italia. Vince uno studente umbro. Nella sezione giornalistica premiata la Rai - Testata giornalistica regionale dell'Umbria (Tgr Umbria) per il suo racconto puntale del mondo agricolo regionale

Sembra che i giovani, prima e meglio di altri, abbiano capito che l'agricoltura rappresenta uno di quegli asset di distintività nazionale che garantisce un valore aggiunto nella competizione globale come il territorio, il turismo, la cultura, l’arte e il cibo e che l’agroalimentare italiano offre prospettive nuove e interessanti per chi ha voglia e sa esprimere la propria creatività a contatto con la terra. È questa la tendenza che emerge dalla 51a edizione di Agriumbria, di scena fino a domenica 31 marzo all'Umbriafiere di Bastia. Un'analisi supportata dai numeri dibattuti durante la tre giorni, che mette in evidenza come quello primario continui ad essere uno dei settori strategici e trainanti dell'economia. E infatti prosegue il trend in aumento delle scuole superiori di agraria in Italia che fanno registrare un aumento del 36% negli ultimi cinque anni. (analisi si dati Miur) I ragazzi che alle superiori che hanno scelto un percorso didattico legato alla terra sono 45.566 nell’anno scolastico 2017/18, il record del quinquennio. Un successo legato alla voglia di studiare qualcosa che unisca la pratica alla teoria, che insegni come si fanno le cose e come si possa costruire una carriera professionale a contatto con la natura grazie a un’esperienza che affianca lo studio sui libri al lavoro nelle stalle, nei caseifici, nei campi, nei laboratori. La prospettiva di futuro è confermata anche dal fatto che nei 35 percorsi didattici negli istituti di agraria a livello nazionale si registra un tasso di occupati di oltre il 73% a un anno dal diploma (dati Coldiretti).

Come spiega Lazzaro Bogliari, presidente di Umbriafiere Spa: “Siamo in una nuova e stimolante fase dell'economia agricola nazionale. Una fase che vede ormai come protagonisti assoluti due elementi: i giovani e le tecnologie. In questa tre giorni, le esperienze e i numeri presentati ci danno una forte e nuova energia. Agriumbria è uno dei più grandi contenitori di idee del settore primario, oggi più che mai luogo fondamentale per far incontrare tutti i soggetti che vivono di agricoltura”.
E quella del 31 marzo sarà una domenica all'insegna dei prodotti della terra. Fino alle ore 19 stand aperti, laboratori, degustazioni, show cooking e incontri per grandi e piccoli. Oltre agli addetti ai lavori, c'à forte attesa per l'arrivo di famiglie e consumatori che troveranno in fiera tutto il mondo dell'agricoltura, della zootecnia e dell'alimentazione. Dai più grandi tori e dalle più belle razze bovine, agli asini per l'onoterapia, fino al più piccolo esemplare di volatile. Piante da frutto, decorative, fiori rari, attrezzature e oggettistica da campagna e per l'outdoor. Davvero tante curiosità e bontà gastronomiche provenienti da tutta Italia. Anche nella giornata di domenica saranno tante le prove dimostrative per le macchine per la lavorazione dei campi e per la trasformazione e conservazione dei prodotti agroalimentari. Ultimi focus anche per i saloni specializzati (Enotec, Oleatec e Bancotec).

Una tre giorni, quella di Agriumbria, che ha visto il settore e i suoi principali player indagare e ragionare sulle diverse strategie per restare competitivi sui mercati e sul fronte della sostenibilità degli investimenti e delle produzioni. Un mercato che, come ribadito dalle organizzazioni di categoria e dai rappresentanti istituzionali, ci vede protagonisti a livello internazionale, grazie anche alla serietà e al lavoro di sistema che in Italia in questo comparto si fa da diversi anni. Sabato 30 marzo è stato anche il giorno del Premio Antonio Ricci, dedicato a uno dei giornalisti più noti e apprezzati del settore, padre fondatore dell’associazione Arga (Associazione interregionale giornalisti agricoltura), scomparso nel 2016 all’età di 80 anni. Il premio Antonio Ricci 2019 nella categoria tesi di laurea è andato a Giacomo Rossi, studente umbro. In totale sono state 27 le tesi arrivate da tutta Italia. Mentre nella sezione riservata alla stampa ad aggiudicarsi questa edizione è stata la Rai con la Testata giornalistica regionale dell'Umbria (Tgr Umbria) per il suo racconto puntale del mondo agricolo regionale e per la sensibilità e la professionalità con la quale da sempre da attenzione ai temi della sostenibilità ambientale.

PROGRAMMA DI DOMENICA
Dalle 10 alle 12 in programma l'attesissima asta della razza Chianina. Alle 10 il workshop di tecnica colturale filiera del nocciolo, a cura di Confagricoltura Umbria. Dalle 14 Mostra nazionale Limousine e Charolaise con la sfilata dei campioni. Dalle 15 la premiazione e sfilata campioni Razze Chianina e Romagnola.



Giorgio Vicario
Ufficio stampa Agriumbria
Mg2 comunicazione – studio associato
Tel 075 33390 – 349 2903197


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