Agriumbria comunicati stampa
 
 
AGRIUMBRIA 2012 - ALIMENTAZIONE
12 marzo 2012
Secondo un’analisi condotta dalla FAO, l’aumento della popolazione mondiale e i cambiamenti delle abitudini alimentari faranno crescere la domanda di prodotti agricoli del 50% entro il 2030  e del 70% entro il 2050.
Proiezioni che pongono l’agricoltura quale settore primario che è chiamato, però, a ridefinire la propria organizzazione produttiva in modo da garantire la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nei diversi continenti.
Un impegno divenuto anche una sfida per l’agroalimentare italiano che oggi fornisce una vasta quantità di derrate alimentari ottenute in modo sostenibile nel rispetto delle indicazioni che l’Unione europea ha dato in materia di ambiente, di benessere degli animali e di salute pubblica.
Agriumbria 2012, come è avvenuto per le passate edizioni, rappresenta una vetrina dell’agroalimentare italiano che, nonostante la crisi economica che in parte ne limita la competitività nei mercati internazionali, dimostra una vivacità dovuta alla qualità, all’innovazione e alla tracciabilità dei suoi prodotti dotati di una forte identità territoriale.
Innovazione e diversificazione del prodotto alimentare – fa presente il Presidente di Umbriafiere SpA, Lazzaro Bogliari – che richiedono, però, un ulteriore potenziamento dei processi di filiera che consentano non solo le massime economie di scala, ma anche l’organizzazione di modelli di garanzia e di certificazione dei prodotti alimentari.
Una tendenza dell’agroalimentare  - sottolinea il Presidente Bogliari – che non esclude realtà di nicchia tese a sfruttare situazioni particolari o che siano integrate a pluriattività.
Agriumbria, Mostra nazionale non solo dell’agricoltura e della zootecnia, ma anche dell’alimentazione, riserva ancora per l’edizione 2012 particolare spazio a quest’ultimo settore che vede una continua e progressiva partecipazione di consorzi, di cooperative e di singoli espositori i cui prodotti agroalimentari provenienti da “giacimenti enogastronomici” dell’intera penisola e delle isole, confermano che la diversificazione del prodotto e l’innovazione della tipicità tradizionale acquisiscono in misura sempre maggiore spazi di prestigio nei segmenti internazionali di mercato.
Diversificazione del prodotto che ad Agriumbria 2012 trova una sua articolata e selettiva presentazione riservata non solo agli operatori del settore, ma anche al numeroso pubblico che nelle tre giornate fieristiche avrà la possibilità di apprezzare direttamente “le eccellenze agroalimentari”, un vero patrimonio “culturale” che fa parte della nostra enogastronomia.
Il Consorzio di Tutela del Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP organizza uno spazio espositivo appositamente allestito per svolgere iniziative rivolte a bambini delle scuole materne ed elementari allo scopo di far conoscere l’importanza della carne nell’alimentazione a iniziare dall’infanzia; a tal fine si svolgeranno attività ludiche (disegni delle sagome delle chianine, gare a quiz, ecc), mentre per gli adulti si terranno dei mini corsi educativi sul valore della carne, oltre a dimostrazioni di taglio con la presentazione di piatti, naturalmente a base di carne IGP Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale, da parte di macellai che aderiscono al Consorzio e di rinomati chef.
La promozione al consumo della carne IGP viene integrata con la presenza, nel quartiere fieristico, della macelleria mobile del CCBI (Consorzio Carni Bovine Italiane) che nelle tre giornate fieristiche procederà alla lavorazione, al confezionamento e alla vendita della carne ottenuta dalla macellazione di capi bovini dei soci del Consorzio.
Oltre alla carne bovina, è da sottolineare la numerosa partecipazione di consorzi e di aziende note per le loro carni suine, dalla cui lavorazione si ottengono salumi e altri prodotti di norcineria che rendono famose zone dell’Umbria (Norcia ecc).
Agriumbria presenta, inoltre, una “collezione” di prodotti caseari di elevato pregio che conferma la diversificazione territoriale e la tipicità di una produzione che acquisisce sempre nuovi segmenti di mercato, minando anche l’egemonia della Francia.
La vasta gamma di formaggi ottenuti dal latte di pecora e di capra permette di apprezzare i diversi metodi di lavorazione del latte e della conservazione del prodotto, offrendo al pubblico di Agriumbria un caleidoscopio di percezioni sensoriali che indubbiamente indirizzano il consumatore verso tali prodotti caseari artigianali.
Altro settore di Agriumbria di rilevanza nazionale è la rassegna di oli extravergini di oliva che rappresentano le aree olivicole più vocate; in particolare gli oli DOP dell’Umbria la cui diversificazione organolettica e sensoriale consente di abbinare questi oli a piatti che fanno parte dell’alta cucina.
Numerosa e qualificata è anche la partecipazione di consorzi, cantine sociali e aziende vitivinicole, provenienti soprattutto dall’Italia centro-meridionale, che presentano prevalentemente vini ottenuti da vitigni autoctoni che in questi ultimi anni hanno raggiunto un elevato livello di affinamento grazie anche a tecniche di vinificazione modulabili a seconda delle caratteristiche organolettiche delle uve.
Settore nel quale la produzione dell’Umbria sta primeggiando anche a livello internazionale con i vini Grechetto, Malvasia Bianca, Trebbiano Spoletino, Sagrantino, oltre a quelli vinificati con uve di vitigni non autoctoni, ma che hanno trovato nelle condizioni pedoclimatiche delle colline umbre un habitat naturale che ne ha esaltato le proprietà organolettiche.
Un’edizione 2012 di Agriumbria che consente ai visitatori di “scoprire” le eccellenze di un giacimento enogastronomici italiano che con le 239 denominazioni di origine (fra DOP e IGP) primeggia nello scenario internazionale dei prodotti agroalimentari.